Questo disco è stato concepito nel difficile periodo della pandemia, e da essa eredita come “condizioni al contorno” alcune particolarità del momento: il non potersi muovere ed incontrarsi facilmente, il costruirsi un proprio ambiente minimale nel quale continuare in qualche modo a scrivere pezzi e a fare vivere il lavoro di un gruppo che – nelle pur fisiologiche trasformazioni – è in circolazione da più di trenta anni. Dalla pandemia prende poi spunto fino a citarla espressamente nel titolo: alcune canzoni riportano – in maniera estremamente libera – stati d’animo, o raccontano frammenti di storie legati al momento che abbiamo vissuto, mentre le poche (due) scritte prima, sono state incluse perché hanno acquistato un senso nuovo, sono risultate  coerenti con le altre, come se fossero scaturite dalla stessa fonte di ispirazione. Abbiamo cercato di fare tesoro delle restrizioni del momento, e sperimentato un modo inedito per noi di costruire un disco, più basato sul lavoro individuale per quel che riguarda gli arrangiamenti, con tante collaborazioni di colleghi fantastici, e sempre attento – speriamo – a restituire il suono e il clima che ci hanno contraddistinto in tutti questi anni.Guido Sodo

Rassegna stampa

3 settembre 2022

“(…) quattro decenni di passione e di ricerca, su quel crinale importante che permette di passare dal folk revival partenopeo a uno sguardo complessivo sul Mediterraneo, e oltre. Pandemusica (Visage) è una riflessione viva e meditata su questo difficile periodo, con testi in italiano, napoletano, portoghese, arabo: questi ultimi affidati al grande Faisal Taher, ospite assieme a molti altri grandi musicisti, tra cui Riccardo Tesi con il suo organetto fatato.Roberto Peciola

4 agosto 2022

“(…) Non è un caso che il disco si apra proprio con l’emblematica title- track, giocata sul dialogo a due voci tra toscano e napoletano guidato dalla chitarra e impreziosito dal sax che si inserisce nella linea melodica. Si prosegue con la elegante melodia di “Malutiempo” in cui spicca il flicorno di Maurizio Piancastelli ad esaltare il lirismo del testo, e il trascinante rap “Dimentica”, nella quale fa capolino la fisarmonica di Simone Zanchini e la chitarra elettrica di Marco Cappelli, e a cui è affidata una profonda riflessione sulle conseguenze che ha avuto la pandemia sulla società. Se il sinuoso fado di “Transeuntes eternos” guidato dalla chitarra di Fernando Jorge Silva e cantata da Maria Anadon, ci conduce in Portogallo regalandoci un brillante testo ispirato al “Libro dell’inquietudine” di Fernando Pessoa, la successiva “Fili tesi” è un affascinante strumentale in cui giganteggia l’organetto di Riccardo Tesi. Le parole di Pessoa riecheggiano ancora nella nostalgica “Saudade do futuro” affidata alle voci di Frida Forlani e Guido Sodo che impuntura il brano con i suoi interventi in napoletano, mentre in “Una Farfalla Fra Le Dita”, su testo di Jenna Carioli, l’attenzione si sposta sul tema del dilagare delle violenze sulle donne che, durante la pandemia, ha assunto tratti sempre più preoccupanti. Si prende, poi, il largo verso il Medio Oriente con la sofferta “Dahiya” di e con Faisal Taher alla voce e Fabio Sodano al ney per tornare a Napoli con “Beri beri” che ci conduce al finale con “Aria dei fiori” nella quale spiccano il coro Stelutis, i tamburi a cornice di Mirco Mungari e l’organetto di Riccardo Tesi. C’è ancora tempo, però, per una versione radio edit di “Dimentica” che chiude un altro interessante capitolo della storia discografica dei CantodiscantoSalvatore Esposito

Settembre – Ottobre 2022, #5

(…) a fusion of fado that is as inevitable as it is beautiful. Cees Bronsveld

32/2022

“(…) Per mezzo di strumenti da tutto il mondo e una dozzina di ospiti provenienti dall’area del Mediterraneo i Cantodiscanto creano un mondo di suoni colorato che dalla canzone italiana si estende oltre i ritmi sudamericani fino alla lingua portoghese e al sentimento del fado. Non la chiamate World Music, piuttosto Ethno Pop. Strumenti acustici tradizionali e le melodie che essi espongono insieme al resto della strumentazione invitano a un tour alla scoperta

“(…) Una varietà impressionante, e l’avere lavorato a distanza non toglie nulla alla qualità di ciò che viene offerto (…)”

Track List

01 Pandemusica
02 Malutiempo
03 Dimentica
04 Transeuntes eternos
05 Fili Tesi
06 Saudade do futuro
07 Una farfalla fra le dita
08 Dahiya
09 Beri beri
10 Aria dei fiori
11 Dimentica (Radio edit)

Video

https://www.youtube.com/watch?v=4JrkrQoMXVU

Credits

CANTODISCANTO

Giovanni Calcaterra contrabbasso (1, 3-7, 10-11) Paolo Caruso berimbao (9); bongos (2, 7); caxixi (4, 7-8); chimes (4, 9);  chocalho (2); colours (4-6); congas (2); cowbell (2); crotalo (5); cuica (2); cymbals (1-2, 5-7, 9); cymbals efx (2); darabouka (7); efx (6); frame drum (4, 6-7); pandeiro (2); reco-reco (2); santoor (6,9); shaker (4); surdo (2); tamà (4-6), tamborim (2);  tamburello Proton (3,11); triangolo (2); udu (8); vocal efx (9); wood agogo (2, 4) Frida Forlani voce (1-7, 11) Guido Sodo chitarra classica (1-2, 4-7); oud (8-9); chitarra battente (1, 4-7, 10); voce (1-3, 6-7, 9, 11); organetto (8) Ivan Valentini sax soprano (1, 3, 5, 7, 9-11); sax tenore (6)

OSPITI

Maria Anadon voce (4) Marco Cappelli chitarra elettrica (3, 11) Mirco Mungari tammorra (10); bendir (4); Maurizio Piancastelli  flicorno (2) Elio Pugliese fisarmonica (7) Fernando Silva chitarra portoghese (4) Fabio Sodano ney (8);  balaban (8)  Coro Stelutis diretto da Silvia Vacchi (10) Faisal Taher voce (8) Andrea Taravelli basso fretless (2) Riccardo Tesi organetto (5, 10) Davide Zaccaria violoncello (4) Simone Zanchini fisarmonica (3, 11)

TESTI 

Janna Carioli (7) Marcello Sacco (2, 4, 6) Guido Sodo (1-3, 6, 10-11) Faisal Taher (8), Anonimo della Tradizione campana (9)

I testi in portoghese sono liberamente ispirati al Libro dell’Inquietudine di Fernando Pessoa

MUSICHE

Paolo Caruso (9) Frida Forlani (7) Guido Sodo (1-2, 4-7, 10) Faisal Taher (8)  Ivan Valentini (3, 11)

ARRANGIAMENTI

Paolo Caruso (2, 9) Guido Sodo  (1, 3-7, 10) Faisal Taher (8) Ivan Valentini (3, 11)

Registrato nel 2021 alla Sede del Coro Stelutis  (10),  al Diana Studio  (1-2, 4-9), al Duna Studio Andrea Scardovi (3, 9, 11), allo Zanzibar Studio  (1-11)

prodotto da Guido Sodo e Associazione Culturale Medinsud

Editing, mix e mastering di Corrado Cristina presso Groove Factory (Bologna) e Blackbird Studio (Reggio Emilia)

Immagine di copertina: Laura Manfredi

Progetto grafico: Alberto Sarti

Testi e traduzioni

Pandemusica

Pan de musica caldo caldo! Donne e omini, a chi ne vole? Vengan presto stiam sfornando cibo bono per lo core!

Pan de musica sta tornando cum bona acqua et cum farina donne e omini presto presto Curre a lo molino

E pe’ tramente se coce ‘o ppane Siente n’addore pe’ tuorno Addore e viento d’estate de ‘na promessa de juorno novo de juorno novo

De salute et de contenti possa el tuo corpo jovare Chi ha il pane abbia li denti e possa masticare

‘A gente me va cercanno nu pane bono e speciale cu dinto nu ppoco ‘e sale pe dà sapore a ‘sta vita a chesta vita

Pan de musica caldo caldo! Donne e omini, a chi ne vole? Vengan presto stiam sfornando cibo bono per lo core Pan de musica caldo caldo! Donne e omini, a chi ne vole?

Pane di musica

Pane di musica caldo caldo! Donne e uomini, chi ne vuole? Vengan presto che stiam sfornando Buon cibo per il cuore!

Pane di musica sta tornando con buona acqua e con farina donne e uomini presto presto correte  al mulino

E mentre il pane cuoce si sente un odore tutt’intorno odore di vento d’estate di una promessa di un nuovo giorno di un nuovo giorno

Di salute e di soddisfazioni possa il tuo corpo giovare chi ha il pane abbia i denti e possa masticare

La gente mi chiede un pane buono e speciale con dentro un po’ di sale per dare sapore alla vita alla vita

Pane di musica caldo caldo! Donne e uomini, a chi ne vuole? Vengan presto che stiam sfornando Buon cibo per il cuore Pane di musica caldo caldo! Donne e uomini, chi ne vuole?

Malutiempo

È malutiempo e  ‘a gente dorme ancora Sotto ‘ e cuperte se gira e s’arrevota È passata ‘a nuttata ‘sta trasenno ‘ a matina ma chi ‘o tene mò ‘o  genio e  s’aizà

È malutiempo e  fore ‘a gente canta e nu mutivo antico ce accumpagna hê pensà belli  cose hê truvà ‘a fantasia hê cercà de scarfà chesta vita

E rala vai caindo a chuva No ralo negro do meu tédio E o dia que passa sem remédio E o traje de mais uma viúva 

È malutiempo e  fore ‘a gente more (e encolhe os ombros) Stanno chiagnenno e carono a ddoie a ddoie (e encolhe o dia) Nun è tiempo ‘e sunnà ‘e parole so’ prete Ma llà fore ‘a fenesta sta ‘o cielo (o céu, o céu, o céu!)

E rala vai caindo a chuva

È malutiempo e ‘a gente fa nu suonno (desejo de outras vidas) suonno leggero ‘o scacce ‘stu taluorno? (sonho enfadonho) si n’abbraccio m’astregne passarraggio ‘a nuttata a cuntà tutte ‘ e stelle ‘into cielo (no céu, no céu, no céu!)

E rala vai caindo a chuva…

Brutto tempo

È brutto tempo la gente ancora dorme Si gira e rigira sotto le coperte La notte è passata la mattina arriva Chi ha voglia di alzarsi?

È brutto tempo fuori la gente canta e un vecchio motivo ci accompagna bisogna pensare cose belle trovare la fantasia cercare di riscaldare la vita

E rada cade la pioggia nel buco del mio tedio e il giorno che passa senza rimedio è il vestito di un’altra vedova

È brutto tempo la gente là fuori muore (si stringe nelle spalle) piangono e cadono a due a due (il giorno si accorcia) non è tempo di sognare le parole sono pietre ma fuori dalla finestra c’è il cielo (il cielo, il cielo, il cielo, il cielo!)

E rada cade la pioggia

È brutto tempo la gente fa un sogno (desiderio di altre vite) sonno leggero scaccia questo brutto fastidio (sogno noioso) Se un abbraccio mi stringe passerò la notte a contare le stelle in cielo (in cielo, in cielo, in cielo, in cielo!)

E rada cade la pioggia

Dimentica

Lo sai che canto solo e non mi piace parlare gettare le parole in faccia alla gente in questo modello di mondo non ci capisco  più niente e lascio le parole in fondo al mare  Mi dici per favore qui come funziona che regola ci siamo dati quali sono i valori due pesi e due misure: mirra, argento e ori ho la testa pesante, e a tratti sragiona

Dimentica la razionalità dimentica il buon senso la nazionalità la prudenza le distanze dimentica le sostanzedimentica le circostanze che hanno portato a questo e soprattutto ….Dimentica la generosità dimentica il bel canto I colpi di teatro,  il congresso , qualche decesso , dimentica anche il sesso dimentica te stesso e soprattutto… non dimenticare! Jammo jammo  d’ammore… Jammo Jà!

La speranza è ultima dea ma il mio profilo resta basso l’arroganza dei cretini è come la morte di Sansone a scrollare la colonna sarà un genio o solo un coglione non ci voglio più pensare e cedo il passo Guardiamo nel carniere cosa ci è venuto tu vedi per caso conigli, cervi o una qualche lepre mi accorgo solo adesso che nemmeno si apre chi ha architettato tutto questo è stato davvero astuto

Dimentica la razionalità…

Alla fine della storia ricomincia il canto se hai perduto la voce avrai ali per volare sono ali di cera,  non ti avvicinare perché io sono di fuoco e do la voce al pianto Non mi chiedere perché: amico, questo è solo un sogno! sono immagini distorte di un mondo interiore non appena usciremo da questo grigiore io potrò esaudire ogni tuo bisogno

Dimentica la razionalità …

Transeuntes eternos

Tudo quanto não era a minh’alma Para mim era vago teatro. Esta árvore sempre idolatro, Esta árvore aqui, Esta árvore aqui, esta palma.

E esse mundo, cenário pintado em que a China era nódoa distante, o que tem afinal tão importante que a minh’alma me não tenha dado?

Transeuntes eternos por nós mesmos, nada temos nem somos. Transeuntes eternos por nós mesmos,sem paisagem senão o que já fomos

Pestes, guerras, doenças,  mortes e tormentas são produtos da força mais cega Escolhe às vezes ricas vestimentas, Outras vezes porém um micróbio chega.

Transeuntes …

Mas na cena pintada por perto vivida cai o pano da peça já gasta. E não terem morrido ainda basta Para os pobres mais pobres de vida.

Transeuntes …

Passeggeri  eterni

Tutto quanto non era la mia anima per me era vago teatro. Quest’albero sempre idolatro, quest’albero qui, questa palma.

Passeggeri eterni in noi stessi, nulla abbiamo e nulla siamo. Passeggeri eterni in noi stessi, senza paesaggio se non ciò che siamo stati. 

E quel mondo, scenario dipinto In cui la Cina era macchia distante, che cos’ha in fondo di così importante che la mia anima non mi abbia già dato?

Passeggeri …

Pestilenze, guerre, morti e tormente, sono prodotti di una forza cieca, scegli a volte ricchi indumenti, altre volte un microbo basta.

Passeggeri …

Ma sulla scena dipinta, da vicino vissuta, cade il sipario del dramma già consumato. E il non essere morti ancora può bastare ai poveri più poveri di vita.

Passeggeri …

Fili Tesi

Strumentale

Saudade do futuro 

Doeu a vida, e dói. Eu já não aspiro a nada. Sonhei ser outro e fui. O sonho já não agrada. O mais pequeno gesto pesa-me no ideá-lo. Antefalhei a vida. Sou Deus no intervalo.

Tão grande sinto o tédio, o horror de seguir vivo, que nada já me pode servir de lenitivo. (Nun veco ‘o cielo nun veco ‘o cielo . Chesta nuttata nun vò passa . Si nun sò muorto pozzo sunnà)

Um Deus complacentemorreu irreparável. O meu próprio universo é apenas frio cadáver.O mais pequeno gesto pesa-me no ideá-lo. Antefalhei a vida. Sou Deus no intervalo.

Debaixo deste céu, vácuo e desmoronado como se fosse um muro, jazo desamparado. Debaixo deste céu, tombado, vácuo e duro, contudo apenas tenho saudade do futuro.

Nostalgia del futuro

La vita duole sempre. Io non aspiro più a nulla. Sognai d’essere un altro e lo fui. Il sogno non soddisfa più. Il minimo gesto mi pesa anche solo pensarlo. Ho mancato preventivamente la vita. Sono Dio nell’intervallo.

Così grande sento la noia, l’orrore d’essere ancora vivo, che nulla mi può più servire da lenitivo. (Non vedo il cielo non vedo il cielo Questa nottata non vuole finire Se non sono morto posso sognare)

Un Dio compiacente è morto, irreparabile. Il mio stesso universo è solo un freddo cadavere. Il minimo gesto mi pesa anche solo pensarlo. Ho mancato preventivamente la vita. Sono Dio nell’intervallo.

Così grande sento la noia, l’orrore d’essere ancora vivo, che nulla mi può più servire da lenitivo. (Non vedo il cielo non vedo il cielo. Questa nottata non vuole finire. Se non sono morto posso sognare)

Sotto questo cielo, vuoto e diroccato come fosse un muro, giaccio abbandonato. Sotto questo cielo, crollato, vuoto e duro, mi resta malgrado tutto la nostalgia del futuro.

Una farfalla fra le dita     

Ti regalo il mio sguardo e il mio sorriso, ti regalo la luce che ho nel cuore ti regalo il mio tempo e le  parole per raccontare   l’amore.

Ti regalo i sussurri e la dolcezza che  nell’alba diventano colore  chiaro e leggero come una carezza finché dura l’amore

Ma l’amore sai, ma l’amore sai non si tiene legato a un filo come fanno i bambini, come fanno i bambini con l’aquilone. Ma l’amore sai, ma l’amore sai non si inchioda con uno spillo come fosse una farfalla, come fosse una farfalla da collezione. Perché se stringi una farfalla fra le dita  le togli la vita.

Ti regalo il mio nome e il mio presente, ti regalo le notti  e lo splendore ti regalo il mio odore  sulla pelle finché dura l’amore

Cambia la luna e sale il vento forte e violento come il tuo rancore e cancella dalla sabbia in un momento le parole  d’amor

Ma l’amore sai, ma l’amore sai…

Dahiya

رحمة الله عليك وغفرانه.

رحت ضحية الكذب       لمن ضميره لا يؤنب.   مت بعيد عن الوطن الحبيب   دفنت بعيد عن الوطن الحبيب   لم تكن يومآ ذئبا  فاكلتك الذئاب…….. كنت فينا الأخ الحنون واللي باخلاقك نادرون  انت فينا الأخ الحنون واللي بامثالك نادرون، انت الصديق اللي بيضوي الطريق، صاحب الذوق وانت الانيق. لم تكن يوما ذئبا فاكلتك الذئاب.

Vittima

Che Dio abbia misericordia di te, e tolga i tuoi peccati

Sei stato vittima di menzogna sei stato vittima di bugie di gente che non ha coscienza e chi non ha coscienza non ha rimorsi sei morto lontano lontano dalla tua terra lontano dalla tua casa lontano dalla tua famiglia sei morto lontano Tu che non fosti mai un lupo nella tua vita neanche per un solo giorno tu fosti lupo perciò sei stato cibo per i lupi

Eri il fratello più affettuoso e i tuoi simili sono una rarità sei il figlio più affettuoso e i tuoi simili sono una rarità sei l’amico che illumina la strada, esempio di gusto e eleganza

Tu che non fosti mai un lupo nella tua vita…

Beri beri

Oh cielo è quanto è aveto ‘stu palazzo e quanto songo ariose ‘sti feneste. Ce sta ‘na nenna ca sempe s’affaccia. Viato a chi s’ ‘a piglia ‘sta figliola

Beri beri

Cielo è quanto è alto questo palazzo e come sono ariose queste finestre. C’è una ragazza che si affaccia sempre. Beato chi si prenderà questa figliola.

Aria dei fiori  

Congesto. Agitato. Rumoroso. Disordinato. Morboso. Eccitato. Con sentimento esagerato di sé

Grande la forza contro i mezzi coercitivi

Smarrito d’intelligenza. Con forma di mania. Scontento. Quasi ribellione. Mostrava di comprendere la necessità

Grande la forza contro i mezzi coercitivi

Allegro. Benevolo. Con sentimento assai variabile. Allucinato. Lucido. Con sentimento esagerato di sé

Cervelloticamente cronici. Spiccano i segni di allucinazione. Sintomi di demenza. Migliorò di umore. Con idee deliranti anche fatue di quanto in quanto. Disordine mentale. Diseguaglianza delle pupille

Grande la forza contro i mezzi coercitivi